La detenzione senza reato del migrante: il sistema italiano e il sistema svedese a confronto
La tesi, che qui si pubblica, ha ad oggetto la disciplina e la prassi del trattenimento pre-espulsivo dello straniero nell’ordinamento svedese.
L’elaborato descrive un sistema nel quale, a differenza di quanto accade nel nostro ordinamento, la detenzione amministrativa dello straniero ha un volto umano sotto il profilo delle condizioni detentive, che risultano rispettose degli standard minimi i diritti fondamentali dei trattenuti.
Tuttavia, al di là di questo pur rilevante profilo (certamente di interesse per l’osservatore italiano), ciò che emerge dal lavoro in modo molto nitido è il contrasto che sussiste nell’ordinamento svedese tra il trattamento del cittadino, la cui libertà personale è considerata un valore supremo e per il quale pertanto le misure detentive rappresentano l’extrema ratio (il c.d. eccezionalismo nordico), ed il trattamento dello straniero, la cui libertà personale viene compressa senza le garanzie previste per la generalità dei consociati, in nome della regolarità dei flussi migratori.