La Corte Edu ordina l'immediato trasferimento dal CPR di Ponte Galeria ad una struttura sanitaria di una donna affetta da gravi problemi psichici
Con la decisione n. 17499/2024, adottata il 3 luglio scorso e qui reperibile in allegato, la Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha accolto la richiesta di adozione di un provvedimento cautelare d’urgenza avanzata dagli avvocati di una donna straniera, trattenuta da mesi presso il Centro per la permanenza e il rimpatrio di Ponte Galeria (Roma).
La scelta è stata imposta, in ossequio all’art. 39 del Regolamento della Corte, dalla necessità di prevenire il rischio di un danno irreparabile ai diritti dell’individuo garantiti dalla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo. La donna, infatti, era trattenuta nel CPR di Ponte Galeria, malgrado le sue critiche condizioni di salute, in contrasto con il divieto di trattamenti inumani e degradanti discendente dall’art. 3 CEDU. In attesa degli approfondimenti istruttori funzionali alla pronuncia di ammissibilità del ricorso avanzato, dunque, la Corte ha adottato la misura interinale richiesta, ordinando l’immediato trasferimento della donna in una struttura adeguata alle sue condizioni di salute ed esigenze di cura.
Nell’attesa che il procedimento avviato faccia il suo corso, accogliamo con favore la decisione adottata dalla Corte, riconoscendole il pregio di porsi come baluardo di tutela di un diritto costituzionalmente tutelato anche a livello nazionale, il diritto alla salute (art. 32 Cost.), le cui garanzie nel sistema dei Centri per il trattenimento sono oggi affidate a un impianto normativo lacunoso e non scevro di criticità, di cui sarebbe, forse, auspicabile una riforma.